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Pillole per rimanere aggiornati

Riprendo alcune riflessioni già fatte nei mesi passati per quanto riguarda la necessità di adottare un cruscotto di controllo al fine di garantire la continuità aziendale e la sua evoluzione così come previsto dall’articolo 2086 2 co. C.C..

Se da un lato il Codice della Crisi e dell’Insolvenza, nella sua interezza, troverà attuazione probabilmente dal 2022, l’imprenditore ha già il dovere (più precisamente da marzo 2019) di istituire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili per rilevare eventuali sintomi di crisi in maniera tempestiva. Questa disposizione del Codice Civile trova immediata applicazione.

Cosa dicono i report delle analisi di bilancio o le analisi degli scostamenti dei budget dopo 9 mesi di esercizio?

Ma la vera domanda è: hanno senso delle analisi fatte su dati passati (quelli dei bilanci dei mesi passati) che sono solo risultati immutabili e soprattutto considerando che il futuro sarà completamente diverso dal passato?

Il Covid fra le tante evoluzioni che ha causato, ha sancito la fine definitiva del controllo quantitativo e delle governance basate su di esso.

Il mio augurio è che tutti i protagonisti della prassi aziendale (accademici, consulenti, manager, imprenditori, finanziatori, etc) abbiano compreso che occorre un approccio strategico rivolto all’analisi e al controllo del FUTURO e non del passato.

Lo strumento per un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dallo Studio CONSORTI è un cruscotto basato sulla BALANCED SCORECARD di Kaplan e Norton ed ha proprio questa finalità.

Capire cosa fare per avere successo in futuro e controllare che lo si stia facendo, oltre che a rispettare il 2086 secondo comma che ricordo è in vigore dal 16 Marzo 2019 ed impone a tutti gli imprenditori di avere un adeguato ASSETTO ORGANIZZATIVO AMMINISTRATIVO E CONTABILE.

Il controllo di gestione quantitativo (analisi di bilancio e budgeting) pone l’accento su dove si è sbagliato in passato, il controllo qualitativo si concentra su COSA FARE, uno giudica l’altro propone soluzioni. Uno è pessimista l’altro è ottimista. Uno è introverso e l’altro è estroverso.

Su Italia Oggi del 14 settembre, leggo la sentenza del Tribunale di Milano ..

e cambia tutto ….anzi per la verità dona maggior forza e veridicità al controllo di gestione in generale e a quello adottato dallo Studio, in particolare, per la propria clientela:

– Il Tribunale di Milano condanna per “Mala Gestio” gli amministratori che non hanno dotato l’azienda di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile (cioè che non hanno il cruscotto di controllo in azienda);

– Il Tribunale di Milano ha chiarito che fare i Budget o analisi di bilancio non costituisce adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile;

– Il Tribunale di Milano ha chiarito che la parte della riforma della crisi entrata in vigore il 16 marzo 2019 riguarda la prevenzione e non lo stato di dissesto. Quindi l’obbligo degli Amministratori non è quello di segnalare il superamento degli indici (che entreranno in vigore probabilmente dal 2022) ma quello di dotare l’impresa di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile (cioè mettere il cruscotto).

– Il Tribunale di Milano ha stabilito che i Revisori devono presidiare gli indizi (e non gli indici) di crisi e che la Revisione è cambiata: il Revisore diventa TUTOR della continuità aziendale.

– Il Tribunale di Milano ha stabilito che è obbligo di Amministratori e Revisori di presidiare l’insorgenza degli indizi di crisi cioè di misurare la persistenza della Continuità Aziendale

Alle stesse conclusioni, sono pervenute altresì il Tribunale di Roma e Assonime (Il Caso n. 7/2020) come si evince dall’articolo di EuroConference News del 28 settembre.

Significativo al riguardo, è l’evento dell’8 ottobre organizzato dall’Ordine Commercialisti di Milano sul monitoraggio della continuità aziendale dal titolo “Going Concern: monitoraggio continuo o col bilancio?”; è del tutto evidente che il monitoraggio continuo non può essere perseguito dal Bilancio che seppur utile non è sufficiente.

Concludo con l’articolo del Sole24Ore elaborato dall’Università degli Studi di Napoli (quindi non solo Tribunali ma anche la prassi universitaria) del 12 ottobre dove non lascia spazio a dubbi sul fatto che le aziende in BONIS devono dotarsi di adeguati assetti organizzativi per non incorrere in altissime responsabilità in capo agli Amministratori e Revisori

La Balanced Scorecard di Kaplan e Norton (il Cruscotto di Controllo è una Balanced Scorecard) è l’unico strumento validato scientificamente capace di rispettare l’art. 2086 secondo comma.

Gli Amministratori e gli Organi di controllo societari sono i primi responsabili in termini di mancato adeguamento dell’assetto organizzativo e il mancato adempimento li espone a rischi personali e patrimoniali serissimi.

Lo Studio rimane a disposizione per chiarimenti e per fornire supporto all’adozione di un adeguato assetto organizzativo basato sulla Balanced Scorecard.

 

16 ottobre 2020